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Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti
Un coro di donne in movimento, le donne di Puccini, portatrici di talento e capaci di scegliere e agire per affermare la propria identità, i propri diritti e i propri ideali. Donne che cedono alle debolezze, rimangono spiazzate dalle lotte e dalle vertigini della vita e amorose, e cadono per poi rialzarsi e reagire per trasformare l’ambiente, trovare nuove prospettive, a volte anche drammatiche, e affrontare le sfide per rinnovarsi. Dalle opere del compositore non emerge una tipologia di donna, ma un intero universo collegato e che ruota intorno alle protagoniste. Lo sguardo pucciniano le rende non più solo eroine, ma creature normali, che vivono imprevisti e sogni, donne chiamate a scegliere, a volte a un bivio e sempre in cerca di una soluzione che possa fare emergere forza e valore. Il movimento e l’uso dello spazio in questo nostro “coro di corpi”- in assenza del bel canto in forma major, che vedrà anche un’orchestra di 43 elementi, in favore delle partiture musicali con interferenze di elettronica – si struttura in coreografie aeree e terrene e scorci di testo e immagini frammentate e oniriche. In tale contesto le donne si preparano, si sostengono, cadono e si rialzano, viaggiano nel tempo, tra passato presente e futuro, e nello spazio teatrale si spostano come un’onda, tra scena e fuori scena, con una scenografia costruita su più livelli, di volta in volta emergono caratteristiche e personalità delle cinque figure di Tosca, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Turandot, Mimi. Queste figure femminili non sono solo le icone delle rappresentazioni del compositore, ma anche donne reali conosciute dallo stesso Puccini, in scena interpretato dall’attore Ivan Ieri e dal suo “riflesso”, e immagini di un mondo che ancora fa riflettere sull’identità femminile del nostro tempo.
Ideazione regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
Performance e creazione Elisa Mutto, Sara Frediani, Marta Alba, Iolanda del Vecchio,Rocio Belen Reyes Patricio, Michelangelo Merlanti
Voce in scena e rielaborazione libretti delle opere Ivan Ieri
Musiche originali tratte da Manon Lescaut (1893), La Bohème (1896), Tosca (1900), Madame Butterfly (1904), Turandot (1926)
Musica live ed elettronica Beatrice Zanin
Trio d’archi in scena Irene Dosio, Maria Sandu, Nadia Marino
Adattamento orchestrale Francesco Oliveto (forma maior)
Direzione orchestra Gianna Fratta (forma maior)
Light design Massimo Vesco
Fonica Andrea Ruta
Foto Andrea Macchia e AM Ritratti
Produzione forma minor Centro nazionale di produzione blucinQue Nice
Produzione forma maior Centro nazionale di produzione blucinQue Nice e ORT – Orchestra della Toscana
Direttore di produzione Paolo Strattadurata 75′
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DansCirque
Tre movimenti sull’identità
In DansCirque – Tre movimenti sull’identità si alternano tre estratti diretti da Caterina Mochi Sismondi, accompagnati da movimenti per violoncello ed elettronica. Solo Due, Coppelia Project, Missione Priscilla si susseguono presentati dallo speaker Ivan Ieri, che, come in un programma radio, preannuncia agli spettatori che cosa stanno per vedere e ascoltare. In breve, il primo è una ricerca dell’identità in un corpo unico e frammentato, doppio, dove il dialogo speculare tra lo strumento musicale la voce e il movimento, trovano un punto d’incontro nello spiazzamento, nella fragilità, nel limite, nell’effimero istante compiuto del momento sonoro che parte e riparte da frammenti cinematografici di Vertigo, la donna che visse due volte. Coppelia Project è ispirato invece al celebre balletto Coppelia – La ragazza dagli occhi di smalto, e unisce le tecniche della danza e della contorsione, alla sospensione capillare, per parlar della donna bambola-oggetto e di liberazione. Missione Priscilla è un lavoro giocato sui contrasti: vero/falso, naturale/costruito, maschile/femminile, improvvisato/ coreografato, passaggi su cui si crea la nuova messa in scena di Vladimir Ježić, anche a partire da immagini iconiche dell’omonimo film e dell’immaginario drag.
Direzione Caterina Mochi Sismondi
Creazione e performance Alexandre Duarte, Elisa Mutto, Michelangelo Merlanti, Vladimir Ježić
Musiche Beatrice Zanin
Presenta Ivan Ieri
Direzione luci Massimo Vesco
Foto Andrea Macchia
Produzione Centro di produzione blucinQue/Nice
in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo
durata 60′- 20230214_blucinQue_CaterinaMochiSismondi_ElisaMutto_COPPELIA_phandreamacchia_3909
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COPPELIA PROJECT
Bambola meccanica e illusione, corpo fuori asse, appeso e inerme, come una marionetta che cerca il modo di immedesimarsi e allo stesso tempo di liberarsi: Coppelia un ballet mécanique riporta, con questo lavoro della coreografa Caterina Mochi Sismondi, l’attenzione al tema dell’identità, della maschera che ciascuno di noi indossa, e di una donna vista nella sua fragilità, ma anche nella sua forza, grazie ai differenti ruoli che è in grado di rivestire. Ispirata al balletto Coppelia – La ragazza dagli occhi di smalto, questa nuova creazione di compagnia unisce e armonizza tecniche della danza classica e contemporanea, della contorsione e sospensione capillare, e commistione tra oggetto, suono e immagine, per mettere l’accento sempre sul corpo e la sua frammentazione. La musica, a partire dalle note di Delibes, è curata dalla musicista Bea Zanin e ripropone temi del balletto, con interferenze di elettronica e violoncello. Il lavoro prende spunto per un ulteriore sviluppo e segno di interpretazione dal Ballet Mécanique del 1924, opera di Fernand Léger del primo cinema cubista. Il film contiene molti segni e significati affini a questa messa in scena, riportando appunto ad un balletto dove dettagli di corpo e oggetti in movimento – su un ritmo sempre spezzato e integrato delle note del compositore George Antheil – prendono vita con continue ripetizioni, ralenti e accelerazioni.
Di Coppelia project sono disponibili anche una forma in Solo (durata circa 10’) ed una in Duo (durata circa 20’).
ideazione e direzione Caterina Mochi Sismondi
performance Elisa Mutto, Michelangelo Merlanti, Vladimir Ježić, Carlos Rodrigo Parra Zavala, Simone Menichini, Jonnathan Lemos
rigging Michelangelo Merlanti
musiche originali tratte dal balletto Coppélia Léo Delibes
musica live ed elettronica Beatrice Zanin
direzione luci Massimo Vesco
foto Andrea Macchia
produzione Centro nazionale di produzione blucinQue Nice
in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo
durata 70′
genere teatrodanza, musica, circo contemporaneo- 20230214_blucinQue_CaterinaMochiSismondi_ElisaMutto_COPPELIA_phandreamacchia_6907
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Solo Due
Un solo di danza, un solo di musica: Solo Due. Una ricerca dell’identità in un corpo unico e frammentato, doppio. Una suite per corpo, elettronica e violoncello, dove il dialogo speculare tra lo strumento musicale, la voce e il movimento trovano un punto d’incontro nello spiazzamento, nella fragilità, nel limite, nell’effimero istante compiuto del momento sonoro che parte da frammenti cinematografici. In scena il performer Alexandre Duarte, accompagnato dalla musicista Beatrice Zanin, con la direzione della coreografa a regista Caterina Mochi Sismondi. Il lavoro è stato ampliato nella parte coreografica e in una sezione di tessuti aerei trasformati in costume e drappo
Ideazione e partitura del movimento Caterina Mochi Sismondi
Performance Alexandre Duarte
Musiche originali, violoncello ed elettronica dal vivo Beatrice Zanin
Foto Andrea Macchia
Produzione Centro di produzione blucinQue/Nice
in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo- 20220324_CafeMuller_SOLOCOREOGRAFICO_SoloDue_CaterinaMochiSismondi_AlexandreDuarte_BeaZanin_phandreamacchia_DSC_7943_1
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Effetto Marilyn
A partire da un’icona, una donna, una diva e attraverso il movimento degli artisti, suggestioni visionarie e colonne sonore, per una nuova messinscena della compagnia, al ritmo di un ciak. Effetto Marilyn completa la trilogia al femminile della compagnia blucinQue: dopo Vertigine di Giulietta e Gelsomina Dreams, si continua ad indagare una dimensione onirica, tra dentro e fuori scena, portando sempre nelle coreografie e nelle sonorità, la ricerca di uno spiazzamento anche emotivo, disegnato in quadri sospesi ed evocativi. In occasione dei 60 anni dalla scomparsa dell’attrice, si vuol rendere omaggio a Marilyn Monroe, attraverso una riflessione sul mondo del cinema e degli artisti e del segno che viene lasciato sulla visione del corpo nel presente e nell’arte.
ideazione e direzione Caterina Mochi Sismondi
Performance e creazione Alexandre Duarte, Elisa Mutto, Ivan Ieri, Michelangelo Merlanti, Vladimir Ježić, Filippo Vivi, Guenda Bournens, Sofia Kemmerich, Simone Menichini, Eleni Fotiou, Gabriel Taiar
Direzione musicale ed elettronica Beatrice Zanin
Canto Sofia Kemmerich, Elisa Mutto, Beatrice Zanin
Strumentisti Filippo Vivi (flauto), Michelangelo Merlanti (basso), Simone Menichini (chitarra)
Assistente alla drammaturgia Ivan Ieri
Assistenti al training fisico e alle tecniche Arian Miluka, Elisa Mutto, Alexandre Duarte
Costumi Agostino Porchietto e Federico Bregolato con il contributo di Vladimir Ježić
Direzione luci Massimo Vesco
Fonica e video Andrea Ruta
Assistenti fonica Marianna Luxardo e Daniel Pellizzon
Direzione tecnica rigging Amos Massingue; in scena gli artisti rigger Michelangelo Merlanti, Simone Menichini e Luca Morrocchi
Un ringraziamento a Paolo Stratta per la collaborazione artistica e a Fabio Barovero e Luca Brusa per i contributi musicali
Produzione Centro nazionale di produzione blucinQue Nice
In collaborazione con Fondazione Cirko VertigoGenere Teatrodanza, musica live, circo contemporaneo- effettomarilyn_2
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Gelsomina Dreams
Dichiarato omaggio all’immaginario di Federico Fellini a 100 anni dalla nascita, Gelsomina Dreams trae ispirazione dagli aspetti più umani ed emotivi del mondo di Fellini, innestando sul linguaggio del teatrodanza quelli della musica, suonata dal vivo e che rielabora qui anche melodie del grande Nino Rota, e del circo contemporaneo, in una ricerca di sintesi formale che è orientamento primario delle produzioni di Caterina Mochi Sismondi. Lo spettatore viene condotto per mano in una dimensione profonda, inconscia, sospesa, a tratti spiazzante, sulle parole del poeta Louis Borges, portatrici di tematiche vicine all’universo felliniano: la finzione, il doppio, il sogno, quella “estetica attiva dei prismi, capace di forgiare un’estetica passiva degli specchi”, attraverso il ritmo e la metafora. La drammaturgia poggia sul sogno di Gelsomina, una giovane donna/bambina eterea e visionaria, portatrice di un sentire in continua evoluzione. Il suo viaggio onirico dà vita ad una proiezione sospesa e mai narrativa di personaggi in bilico tra il glamour in stile dolce vita e il mondo della strada, mescolando visioni circensi ed elementi di teatralità alle coreografie. ll dialogo tra discipline e linguaggi è teso alla ricerca di questi mondi paralleli.
Gelsomina Dreams, è stato selezionato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con il Ministero per Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) – Direzione Generale Spettacolo, tra le 20 produzioni artistiche inedite di danza, teatro e circo contemporaneo da finanziare nell’ambito dell’iniziativa “Vivere all’italiana sul palcoscenico”.
Direzione Caterina Mochi Sismondi
Creazione e Performance Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Vladimir Ježić,
Michelangelo Merlanti, Ruairí Mooney Cumiskey e Ivan Ieri
Con la partecipazione di Nina Carola Stratta, Paolo Stratta, Carlos Rodrigo Parra Zavala
Light design Massimo Vesco Musica originale,
sound design e violoncello Beatrice Zanin
Musica originale, violino, tromba ed elettronica Nicolò Bottasso
Musiche Georges Serge Gainsbourg, Ivanovitch Gurdjieff, Casimir Oberfeld, Charles-Louis Pothier, Nino Rota, Albert Willemetz
Fonica Andrea Ruta
Costumi Federico Bregolato e Carla Carucci
Foto Andrea Macchia
Produzione Centro nazionale di produzione blucinQue Nice
In collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo
Testi d’ispirazione Poesie di Luis Borges Immaginario d’ispirazione Il mondo cinematografico di Federico Fellini
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Vertigine di Giulietta
Oscillazione, volo, perdita di equilibrio, tensione, per un lavoro di ricerca sul movimento e la composizione tra teatrodanza, musica dal vivo, testo e discipline circensi, in uno spazio concettuale e fluido. Nel perimetro tracciato da una danza sul tema della “vertigine amorosa”, che indaga un’anima incline al vacillare e al perdersi dei giovani amanti, trova spazio la composizione coreografica e sonora del lavoro di blucinQue: corpi, luce e musica live diventano voce di un medesimo canto, scandito in sequenze come brevi atti. L’uso della voce riporta, in inglese e italiano, parti del testo di Shakespeare, in forma musicale e ritmica. Pochi ed emblematici oggetti di scena e linee geometriche emergono quali elementi concreti e plastici, che si stagliano a contrappunto di questa atmosfera, dove i veri protagonisti sono il tempo e la distanza, la lotta e il dubbio. A scandire il ritmo delle scene, l’alternanza dei brani tratti dal balletto di Prokofiev, per riscoprirne una nuova scrittura e un finale sospeso. La musica eseguita dal violoncello classico, processato dal vivo da Bea Zanin, coinvolge nella composizione fisica e sonora anche i performer. Accanto alla musicista, gli artisti Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Vladimir Ježić, Michelangelo Merlanti e Ivan Ieri, sotto la direzione della coreografa e regista Caterina Mochi Sismondi.
Direzione Caterina Mochi Sismondi
Creazione e Performance Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Vladimir Ježić, Michelangelo Merlanti e Ivan Ieri
Light design Massimo Vesco
Violoncello e sound design Bea Zanin
Costumi Carla Carucci
Foto Andrea Macchia
Produzione Centro nazionale di produzione blucinQue Nice
in co-produzione con Fondazione Cirko Vertigo
Testo d’ispirazione Romeo e Giulietta di William Shakespeare durata 50 genere teatrodanza, circo contemporaneo, musica- 20200704_VERTIGO_CaterinaMochiSismondi_BLUCINQUE giulietta distance mode_phAndreaMacchia_8454
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Off Ballad
Studio di creazione sul lato “stimolante” del conflitto
Off Ballad è un lavoro coreografico, per la regia di Caterina Mochi Sismondi, che indaga gli universi mitici di Pòlemos e Ares (conflitto e guerra). La creazione intende spingere l’immaginazione nel recesso meno luminoso e più inquietante dell’anima, e cioè in quella parte di noi capace di provare ciò che James Hillman definisce il “terribile amore per la guerra”. Nel tentativo di comprenderlo, il mito ci interroga: come possiamo parlare in modo sensato di pace se non comprendiamo questa umana, intrinseca, ineludibile inclinazione?
Sette giovani in uno spazio vuoto, che sembra essere un rifugio al riparo da un conflitto che si consuma fuori, come sospesi in bilico tra due mondi, dentro e fuori lo spazio che li contiene, si osservano, si riconoscono, cercandosi si amano e si odiano, smarriti, disorientati, ciascuno con la sua arte, la sua ossessione, le sue idee e pulsioni. La convivenza genera contrapposizioni e scontri, ma anche alleanze e sintonie. Separati dal proprio sogno personale e da molte illusioni, ciascuno nell’altro si specchia, si rifrange, cerca senso e speranza di risolvere il dilemma tra restare o fuggire. Sperimentano il loro difetto di immaginazione, la forza di attrazione della violenza, la perdita di sé, si avventurano nella terra di nessuno che è il confronto con l’altro.
L’opera, che vede la partecipazione di sette performer (artisti circensi, danzatori, attori, musicisti) combina teatro danza, circo contemporaneo e musica dal vivo. In continuità con le esperienze precedenti della compagnia, lo spettacolo si configura come seconda tappa di un work in progress, scandito dalle residenze in Italia e all’estero, in cui, alla traccia drammaturgica originaria si innestano elementi espressivi che nascono tanto dal confronto con stili e modelli delle realtà artistiche ospitanti, quanto da quello con la varietà del pubblico delle presentazioni. La sua realizzazione vede la collaborazione dell’Associazione Pequenas Huellas e dell’Associazione Viartisti Teatro.
Regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
Con Esa Abrate, Alexandre Duarte, Beatrice Farfalli, Antonio Fazio, Selvaggia Mezzapesa, Elisa Mutto, Lukas Vaca Medina, Paolo Starinieri
Luci e fonica Massimo Vesco – Rigging Rio Ballerani e Paolo Starinieri
Musica Esa Abrate e Bea Zanin
Uno spettacolo di compagnia blucinQue prodotto da Fondazione Cirko Vertigo
Un progetto realizzato in collaborazione con FEDEC (European Federation of Professionnal Circus Schools), Bruxelles; Association Espace Catastrophe, Bruxelles (BE); CRAC-Centre Regional des Arts du Cirque, Lomme-Lille (FR); La Nave Del Espacio, Cadice (ES); Association Arc en Cirque, Chambery (FR)
In collaborazione con la Fondazione Piemonte dal VivoOff Ballad è l’unico vincitore in Piemonte del bando Boarding Pass Plus 2018, finanziato dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali
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Look / bushido
Trilogia del limite
Look / bushido è la seconda sezione di una Trilogia in cui Caterina Mochi Sismondi, regista e coreografa, e la compagnia blucinQue esplorano tre declinazioni del concetto di limite: spaziale, fisico, identitario. Realizzato con il performer Lukas Vaca Medina, è uno studio incentrato sul concetto di limite fisico del corpo. Collocato in un ambiente sospeso e onirico, il corpo del performer della trilogia è il luogo di dialogo e fusione di danza e di tecniche circensi.
Nel processo di creazione del solo Look/bushido gli attrezzi circensi vengono rivisti in chiave simbolica e come parti integranti del corpo del performer. La messa in scena è concepita come installazione immersiva visiva e sonora: il pubblico diviene testimone di un processo in cui il suono e la musica, creati dal vivo, si fondono col movimento coreografico, con le luci e con la parola in un dialogo reciproco in cui ogni elemento è soggetto agente e contribuisce a suggerire un diverso punto di vista.regia e scrittura coreografica Caterina Mochi Sismondi
con Lukas Vaca Medina
violoncello e musica elettronica Bea Zanin
light design Massimo Vescouna coproduzione blucinQue e Fondazione Cirko Vertigo
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- Caterina Mochi Sismondi - blucinQue - Look / Osservatorio - ph Andrea Macchia
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- Caterina Mochi Sismondi - blucinQue - Look / Osservatorio - ph Andrea Macchia
- Caterina Mochi Sismondi - blucinQue - Look / Osservatorio - ph Andrea Macchia
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- Caterina Mochi Sismondi - blucinQue - Look / Osservatorio - ph Andrea Macchia
- Caterina Mochi Sismondi - blucinQue - Look / Osservatorio - ph Andrea Macchia
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BIRD / osservatorio
Trilogia del limite
“Sentire tutto in tutte le maniere,
vivere tutto da tutte le parti,
essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo, realizzare in sé tutta l’umanità di tutti i momenti,
in un solo momento diffuso, profuso, completo e distante.“
Fernando PessoaBird/Osservatorio è installazione musicale e spettacolo in divenire, un processo di creazione che si basa su tappe performative chiamate “Osservatorio”. Lo spettatore è invitato a creare una relazione con la scena attraverso una proposta di punti di vista e percezioni che si fonde con quella derivante dal proprio punto di osservazione: l’occhio di una telecamera, la luce, il suono generato da un rumorista live sono gli strumenti di attuazione di questa sovrapposizione percettiva. Sul palcoscenico luce, suono e movimento diventano una sola cosa. Da essa l’attrezzo circense emerge come distillato dell’idea di gabbia: il trespolo è filo teso, l’altalena è trapezio (svago e appiglio di un volo mancato), il danzatore-acrobata genera movimento e suono in accordo con una voce in scena che ne narra sogni e pensieri. Bird entra in relazione con gli elementi di terra, acqua, fuoco e aria, che prendono forma delineandosi sulle improvvisazioni sonore di Federico Dal Pozzo, intervallate dalle note di Sibelius, Prokofiev e Cage, da frammenti di testo, dal canto dello stesso performer su passi di poesia. Impossibilità a volare e negazione di libertà sono i concetti che sostanziano questo lavoro, e il limite spaziale ne rappresenta la restituzione fisica: Bird è, nella sua essenza, un Uomo. Bird/Osservatorio, già presentato in Italia e all’estero, è la prima sezione di una “Trilogia del Limite”, progetto di tre soli, sui quali Caterina Mochi Sismondi e la compagnia blucinQue stanno lavorando in un percorso di esplorazione e di studio che coinvolgerà anche il concetto di limite fisico, con Lukas Vaka Medina, e quello di identità, con Ruairi Mooney Cumiskey.
In tale processo sarà ulteriormente sviluppata la poetica basata su di un “Osservatorio” continuo, nutrito dai suoni di Federico Dal Pozzo, dalla voce di Erika Sofia Sollo e dalle scenografie video/luminose curate insieme a Massimo Vesco e Davide Bertorello.Il progetto è stato in anteprima al Festival delle Colline Torinesi, in residenza all’Ateliersi di Bologna, alla Salle Noir di Grenoble e all’Espace Catastrophe di Bruxelles.
Dedicato a Mochi, mio padre
di Caterina Mochi Sismondi
regia, scrittura coreografica e musicale Caterina Mochi Sismondicon Jonnathan Angel Rodríguez
music live e suono Federico Dal Pozzo
voce Erika Sofia Sollo
collaborazione alla creazione del movimento delle tecniche di circo Jonnathan Angel Rodríguez
luci Max Vesco
rigger e riprese video Davide Bertorello
con la partecipazione di Maria Rosa Mondiglio
frammenti testuali W. Szymborska / MarySol Abat
frammenti musicali J. Sibelius e J. Cagecoproduzione blucinQue / Associazione Qanat e Fondazione Cirko Vertigo
Durata 55’
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- BIRD - compagnia blucinQue
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- BIRD - compagnia blucinQue
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- BIRD - compagnia blucinQue
- BIRD - compagnia blucinQue
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- BIRD - compagnia blucinQue
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Xstream
“L’avanguardia
è la flessibilità
della mente”
John CageXstream è un lavoro che coniuga danza acrobatica e tecniche circensi: nel perimetro di queste discipline il corpo si manifesta come entità in continuo spiazzamento, in bilico tra l’estremo disequilibrio e il flusso permanente, sostenuto dal battere di una composizione musicale dal vivo e creata dall’interno, che collabora come vero e proprio soggetto agente in scena.
Cinque performer si muovono in uno spazio vuoto, offrendosi alla percezione come costantemente fuori dal loro asse e sospesi tra sogno e realtà, in un vortice inarrestabile di stimoli, parole, musica e movimento.
La cadenza è veloce, il ritmo incalza, un attimo di pausa aiuta il respiro, ma: uno, due, tre… si ricomincia di nuovo! Xstream racconta il desiderio di spingersi oltre il limite, rimanendo aggrappati alla corrente incessante del tempo e del moto. Il concetto di estremo è connaturato a quello di acrobata (ἀκροβάτης), la cui etimologia greca consente all’artista di investigare nello stesso tempo altezza, estremità e movimento. Il corpo dell’acrobata di Xstream cammina così sulle sue estremità, mani e piedi, ma anche sulle punte, e procede verso l’alto, come anche in equilibrio sul cavo d’acciaio, e ancora su un palo che indica una direzione. Il corpo di Xstream racconta l’esperienza di mutare le altezze costantemente, e così, in sogno o per incanto, di cambiare il punto di vista.Xstream è stato selezionato dalla Tohu di Montreal per la piattaforma “Montréal complètement Cirque” e presentato ad Asti Teatro e al Kilowatt Festival 2017.
Regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
Con Jonnathan Rodriguez Angel, Pepe Chocomeli, Federico Ceragioli, Lukas Vaca Medina, Ruairi Mooney Cumiske
Luci Massimo Vesco
Musiche Monica Olivieri e RedRua O’Cumiscáigh – Brani musicali di Agf (Cognitive Module Party II), Rrose (Pentagons), Boys Noize & Pilo (Cerebral)
Produzione Associazione Qanat in coproduzione con blucinQue e Fondazione Cirko VertigoDurata 55′
- XSTREAM blucinQue
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VERTIGINE DI GIULIETTA
Studio 2018Dopo le presentazioni degli studi Relation#1, Relation#2 e Il Volo di Giulietta, come tre tappe di indagine sul concetto di relazione,Vertigine di Giulietta rappresenta trait d’union del percorso realizzato fino ad oggi e che ha portato alla realizzazione dello spettacolo.
La performance è volo, perdita di equilibrio, continua oscillazione, tensione e spiazzamento amoroso, una costante ricerca del movimento tra teatrodanza e discipline circensi. Nella “vertigine amorosa” trovano spazio 4 cerchi aerei, una roue cyr insieme agli strumenti musicali, uno specchio e delle sedie: scenografia onirica e sonora, insieme alla danza e all’uso della voce, che riportano segmenti del testo di Shakespeare in una scrittura ritmica che alterna parti di Prokofiev a musiche live con batteria ed elettronica, eseguite da Patrizia Oliva e Stefano Giust, musicisti in scena insieme alle due attrici e ai sei performer, danzatori e circensi, coinvolti tutti nella composizione fisica e musicale.
Il lavoro è stato presentato e in residenza con tappe presso, Lavanderia a Vapore di Collegno, La Corte Ospitale di Rubiera, il Centre Regional des Arts du Cirque de Lomme in Francia, a febbraio sarà al Café Müller di Torino per un’ultima sessione prima del debutto del 2018.
Regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
Con Rio Ballerani, Elisa Mutto, Jonnathan Rodriguez Angel, Lukas Vaca Medina, Camilo Jimenez, Andrea Paola Martinez, Francesca Netto e Marta Isabella Rizi
musiche live di Patrizia Oliva e Giust StefanoDurata 60’
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- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
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- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
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Frames
In bianco e nero.
In silenzio.
Una luce porta al percorso che rivela quadri, immagini che si mostrano e muovono. Sotto gli occhi del pubblico anch’esso coinvolto, nasce il montaggio, quasi cinematografico, di una sequenza di personaggi, tra cinema muto e teatrodanza: dentro e fuori scena, luce e buio, con il desiderio di creare una “vertigine del silenzio”, un senso di spiazzamento beckettiano e ritmo condiviso.
La compagnia blucinQue ha proseguito il proprio percorso di ricerca su vertigine e disequilibrio, cogliendo l’occasione della tematica di Rassegnainsilenzio 2014 come spunto di studio e composizione presso lo Chalet Allemand di Grugliasco.
Frames, il ritmo del silenzio, è una riedizione 2017, aggiornata e progredita, del lavoro presentato alla prima edizione sperimentale di Rassegnainsilenzio e portata alla lavanderia a Vapore di Collegno.
regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
produzione Fondazione Circo Vertigo
in coproduzione con compagnia blucinQue
durata 45 minutiIn bianco e nero.
In silenzio.
Una luce porta il percorso che rivela quadri, immagini che si mostrano e muovono.
Sotto gli occhi del pubblico anch’esso in movimento, nasce il montaggio, quasi cinematografico, di una sequenza di personaggi in azioni: dentro e fuori scena, in luce e in buio, con il desiderio di creare una “vertigine del silenzio” e un senso di spiazzamento beckettiano.
coreografia di Caterina Mochi Sismondi
con Elena Cavallo, Giulia Lazzarino, Maria Rosa Mondiglio, alcuni degli stagisti di Studio sulla Vertigine
durata 45 minuti- blucinQue_FRAMES_phAndreaMacchia2720599
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- Frames
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RELATION#1 / studio su Romeo e Giulietta
Indagine di questo studio è la Relazione. Obiettivo quello di approfondire tematiche del percorso di compagnia, sviluppando un lavoro selezionato nel 2015 dal network In Situ e presentato come La Vertigine di Giulietta/il balcone. Il primo progetto portava l’attenzione su architettura e movimento, interazione col pubblico e testo shakespeariano, che veniva musicato dal vivo campionando parti testuali, musica di Prokofiev e rumori d’ambiente, con l’idea di andare a comporre una drammaturgia sonora tra spazio e immagine, movimento e voce. Oggi la sperimentazione riparte da quell’idea, per approfondire il tema della Relazione, dall’analisi delle dinamiche di attrazione, disequilibrio, conflitto e attraverso lo studio del testo di Shakespeare e del balletto classico con musicisti artisti di circo e danzatori della compagnia. Mentre il focus iniziale si basava solo sull’idea di vertigine e la performance veniva portata in contesti site specific; oggi in teatro lo studio, ripercorrendo alcune tappe di creazione su Shakespeare come La vertigine di Giulietta / il balcone, Ofelia / l’acqua e Desdemona / la prigione supera e traspone l’iconografia femminile verso un’indagine ad un vocabolario più ampio e che riguarda aspetti di differenti personaggi, dal coro al solista. L’utilizzo di alcune tecniche circensi ed elementi sonori è parte integrante del processo sul movimento e corpo musicale rimanendo per la regista una costante.
di Caterina Mochi Sismondi con Rodriguez Angel Jonnathan Alberto, Martinez Mora Andrea Paola, Ballerani Rio, Mutto Elisa, Dias De Paiva Vitor,Reis Seckler Maria Carolina, Rizi Marta composizione musicale Patrizia Oliva su musiche di Prokofiev ideazione sonora Caterina Mochi Sismondi luci Monica Olivieri fonica Luca Vicinelli produzione blucinQue/ Qanat Arte Spettacolo in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo
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- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
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- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
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- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
- VERTIGINE DI GIULIETTA / compagnia blucinQue
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We273’’
4’33” è il titolo dell’opera più conosciuta di Cage, che ha portato ad una riflessione sul lavoro di composizione di blucinQue tradotto nel titolo WE273”, come punto di partenza per questa creazione. Uno spunto. Forse un omaggio. Sicuramente un’idea di studio per questo lavoro che parte dalle prime presentazioni con il titolo Time. Il suono e la sua relazione con lo spazio, con la voce, con il corpo. L’attrezzo circense come strumento musicale, che vibra e risuona. Il ritmo che scaturisce dallo spazio e dalle parole, e da un corpo sempre in disequilibrio, un corpo sonoro, poetico, che si muove nel tentativo di accordarsi per creare percorsi, forse sogni. Noi e il silenzio, noi e la relazione col suono e l’ambiente circostante. Una sorta di perdita di coscienza momentanea e di indagine sullo spiazzamento e la relazione. Tutto è silenzio, un silenzio che si muove e risuona e porta alla composizione musicale e alla scoperta sulla scena. Prendono vita i personaggi attraverso un tempo scandito, preciso, creano un ritmo, si interrompono, presentano frammenti della loro personalità, danzano le loro storie scandite al battere del silenzio. 4’33” est le titre de l’œuvre la plus connue du musicien John Cage qui a porté la compa- gnie blucinQue à une ré exion sur le travail de composition, traduite ensuite en We 273”. Dan- se-théâtre, cirque et musique live se mêlent et interrogent le son et sa relation avec l’espace, la voix et le corps. Les personnages prennent vie à travers un temps précis, ils créent un rythme, s’interrompent, présentent des fragments de leur personnalité, ils dansent leurs histoires, caden- cées par le silence. di Caterina Mochi Sismondi con Giulia Lazzarino, Jonnathan Rodriguez Angel, Kevin Lukas Vaca Medina, Andrea Cerrato, Raffaele Riggio sound design Albert Fratini violoncello Luisa Franchin produzione blucinQue, Qanat Arte Spettacolo con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo residenza La Cascade Pôle National des Arts du Cirque Ardèche-Rhône-Alpes download dossier
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- Time / studio per We 273″
- Time / studio per We 273″
- Time / studio per We 273″
- Time / studio per We 273″
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VertigoSuite#
Concerto per corpo, attrezzo e voce
In Vertigo Suite# un violino, un violoncello, danzatori e circensi per una nuova ricerca della compagnia di teatrodanza di Caterina Mochi Sismondi che sta lavorando ad un progetto di fusione col circo contemporaneo, già presentato come Studio sulla Vertigine, focalizzando a più riprese performative il dialogo tra danza e circo, musica ed elettronica e con l’idea di andare a fondo con le tematiche di “spiazzamento” care alla compagnia già dai primi lavori. La composizione sonora avviene in scena, musicisti e attori si uniscono in una dinamica che li fa risuonare nello spazio. Danzatori e attrezzi circensi si fondono attraverso un movimento vorticoso, portato anche dalla voce che con suggestioni poetiche lascia in ciascun quadro un’idea di vertigine. Da sempre la compagnia lavora con musicisti dal vivo e compositori che seguono il percorso drammaturgico e coreografico dall’interno, dando un senso al lavoro di composizione, campionando brani noti e musica ambientale, testo e composizioni originali. La vertigine, movimento vorticoso di rotazione, giro, vortice, smarrimento, perdita di equilibrio, fisico e sentimentale. L’idea del sentirsi fuori luogo, in continuo spostamento e disequilibrio. Musicisti e performer, in un percorso a tappe, portano ad una riflessione sulla costante condizione di spostamento e cambiamento. regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi con Giulia Lazzarino, Andrea Cerrato, Jonathan Rodriguez Angel, Lukas Vaca Medina, Carlotta Risitano, Raffaele Riggio, Mattia Mele, Samanta Fois, Maria Rosa Mondiglio sound design Albert Fratini archi Helga Ovale, Luisa Franchin, Maria Pia Oliviero lavoro vocale Patrizia Oliva produzione blucinQue/Qanat Arte e Spettacolo, realizzato con il supporto della Fondazione Live Piemonte dal Vivo
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- VertigoSuiteStudio#1
- Vertigo Suite Studio #1
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- VertigoSuiteStudio#1
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- VertigoSuiteStudio#1
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Dép Dix
Dép Dix è un’indagine sulle tematiche dello “spiazzamento”, del “sentirsi fuori luogo”, inteso anche come fuori dal corpo, fuori dalla propria identità, in continuo mutamento, spostamento e disequilibrio.
Essere spiazzati, in bilico, fuori asse, il corpo spezzato, imbarazzato, fuori tempo. Immagini che delineano un percorso di ricerca su movimento, voce e messa in scena e un lavoro sul testo, musicato dal vivo, contraffatto, reso partitura musicale, ritmo, poesia.
Nell’evolversi della creazione, la costruzione dello spettacolo ha cominciato a svilupparsi in più tappe di sperimentazione, anche performative, presentate in forma di studio con il titolo Déplacé. Il déplacé é diventato così il nome stesso del processo, di cui Dép-Dix é il più recente risultato.
di Caterina Mochi Sismondi
con Elena Cavallo, Maria Rosa Mondiglio, Isabella Filippini, Michela Cotterchio, Davide Tomat, Caterina Mochi Sismondi
regia di Caterina Mochi Sismondi
in collaborazione con Superbudda- 20110630_DeplaceFringe_BLUCINQUE_fotoAndreaMacchia06
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- Solo Due
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Aperegina
L’ape è un insetto sociale e l’ape regina è la madre di tutte le api della famiglia. I fuchi, maschi dell’alveare, hanno il solo compito di accoppiarsi durante il volo nuziale, la danza dell’ape regina. La loro bocca non è adatta a succhiare il nettare, le zampe non riescono a raccogliere il polline, non hanno il pungiglione e non si possono difendere.
Nella metafora dell’alveare come sistema familiare, i due sposi vivono il loro incontro in un luogo mitico. Come le api comunicano tra di loro danzando, in un sistema di sopravvivenza che è legato strettamente alla riproduzione, così Regina e Alfonsino consumano la loro danza nell’alveare metaforico della camera da letto. La notte, tempo dell’attesa di Regina, diventa contenitore di sogni e di paure, come succede quando si aspetta qualcosa che non arriva, e s’inizia a temere che non arriverà mai.
di Marta Pastorino
con Elena Cavallo e Gianluca Pezzino
coreografia Caterina Mochi Sismondi
sonorizzazione Gianluca Pezzino
costumi Roberta Vacchetta
luci Massimo Violato
regia Caterina Mochi Sismondi e Marta Pastorino
produzione blucinQueprogetto vincitore a RIgenerazione 2008
debutto XV edizione del Festival delle Colline Torinesi
si ringraziano Associazione Villa5 e Dimora Coreografica
prima nazionale 15 giugno 2010, Cavallerizza Reale, Torino
presentato in collaborazione con Fondazione Teatro Piemonte Europa
durata 60 minutiProgetto ospitato da
XV edizione del Festival delle Colline TorinesiL’ape è un insetto sociale e l’ape regina è la madre di tutte le api della famiglia. I fuchi, maschi dell’alveare, hanno il solo compito di accoppiarsi durante il volo nuziale, la danza dell’ape regina. La loro bocca non è adatta a succhiare il nettare, le zampe non riescono a raccogliere il polline, non hanno il pungiglione e non si possono difendere.Nella metafora dell’alveare come sistema familiare, i due sposi vivono il loro incontro in un luogo mitico. Come le api comunicano tra di loro danzando, in un sistema di sopravvivenza che è legato strettamente alla riproduzione, così Regina e Alfonsino consumano la loro danza nell’alveare metaforico della camera da letto. La notte, tempo dell’attesa di Regina, diventa contenitore di sogni e di paure, come succede quando si aspetta qualcosa che non arriva, e s’inizia a temere che non arriverà mai.
di Marta Pastorino
con Elena Cavallo e Gianluca Pezzino
coreografia Caterina Mochi Sismondi
sonorizzazione Gianluca Pezzino
costumi Roberta Vacchetta
luci Massimo Violato
regia Caterina Mochi Sismondi e Marta Pastorino
produzione blucinQueprogetto vincitore a RIgenerazione 2008
debutto XV edizione del Festival delle Colline Torinesi
si ringraziano Associazione Villa5 e Dimora Coreografica
prima nazionale 15 giugno 2010, Cavallerizza Reale, Torino
presentato in collaborazione con Fondazione Teatro Piemonte Europa
durata 60 minutiProgetto ospitato da
XV edizione del Festival delle Colline Torinesi -
ESTRATTO 1
Un cubo, un uomo, una donna, una relazione. Un cubo in scena delimita e trasforma. Un quadro, uno spazio fisico, uno interiore, uno neutro che prende forma e subito il gioco delle parti si crea, senza capire se esiste fuori o dentro di noi. A partire dallo studio di segmenti del corpo e frames musicali, Estratto1 è un lavoro che porta al desiderio di indagare anche su immagini di Francis Bacon.
di Caterina Mochi Sismondi
con Gianluca Pezzino e Caterina Mochi Sismondi studio dalla drammaturgia di Aperegina di Marta Pastorino musica a cura di Matteo Curallo e Gianluca Pezzino
produzione blucinQue
durata 35’
residenza e presentazione per la rassegna Inside/Off – Torino 2010- Estratto 1
- Estratto 1
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